Terremoto: bilancio, inchieste e ricostruzione

Sale a 295 il numero delle vittime e le scosse continuano a diffondere il terrore. La procura di Rieti e quella di Ascoli Piceno hanno aperto le inchieste per fare luce sulla vicenda e già nascono preoccupazioni sul rischio di infiltrazioni mafiose nella ricostruzione. Nel frattempo, gli ultimi saluti a chi non ce l’ha fatta e le scuse di chi avrebbe voluto salvare più vite.
IL NUMERO DEI MORTI CONTINUA A SALIRE
È salito a 295 il numero delle vittime con il ritrovamento nel tardo pomeriggio di venerdì 2 Agosto dai vigili del fuoco dell’ultima, si spera, salma sepolta sotto le macerie a Casale, una frazione del comune di Amatrice. Si parla ancora di un’altra persona sepolta e rimane difficile dare un numero certo dei possibili dispersi.
Dall’inizio della sequenza del terremoto di magnitudo 6.0 avvenuto alle ore 03:36 italiane del 24 agosto, la Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha localizzato complessivamente oltre 4800 eventi: 158 i terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0; 15 quelli localizzati di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 e uno di magnitudo maggiore di 5.0 (quello di magnitudo 5.4 (Mw 5.3) avvenuto il 24 agosto alle ore 04:33 italiane nella zona di Norcia (PG).
I FUNERALI DI AMATRICE
Hanno convinto sindaco e governo a celebrare i propri morti ad Amatrice invece che a Rieti. Ventotto bare e migliaia di persone, fra amici, parenti, vigili del fuoco, esercito e autorità quali il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Matteo Renzi, la presidente della Camera Laura Boldrini e il presidente del Senato Pietro Grasso erano presenti ai funerali solenni delle vittime del terremoto ad Amatrice.
Sull’altare della tensostruttura bianca allestita davanti all’istituto padre Minozzi dove in primavera si correva il palio dei somari di Amatrice, un vigile del fuoco issa un Cristo senza croce: senza il suo appoggio, come i sopravvissuti a questa terribile calamità. Per questi ventotto, annunciano i preti, i funerali li paga lo Stato.
SI PENSA ALLA RICOSTRUZIONE
La procura di Rieti e quella di Ascoli Piceno hanno aperto le inchieste per fare luce sulla vicenda, come per il caso della scuola di Amatrice, ristrutturata nel 2012, e già nascono preoccupazioni sul rischio di infiltrazioni mafiose nella ricostruzione. Dopo essersi occupato del terremoto in Emilia nel 2012, Vaso Errani, nominato commissario straordinario per il post-sisma del centro Italia, fa sapere che presto verrà comunicato il D-day, il giorno in cui inizieranno a smantellare le tendopoli e garantisce la costruzione di casette più adatte ad ospitare le famiglie sfollate durante l’inverno entro sette mesi. Intanto arriva la proposta del presidente della Lombardia Roberto Maroni: «Non perdiamo tempo: le case prefabbricate del Campo Base di Expo sono a disposizione della Protezione civile nazionale e del Commissario Errani, si possono smontare e rimontare (dove serviranno) in poche settimane, non in sette mesi».
IL PROGETTO CASA ITALIA
Per quanto riguarda la costruzione vera e propria, è ufficiale il nome del project manager che seguirà i lavori. Il “progetto Casa Italia’, il piano di ricostruzione delle zone terremotate e di prevenzione dei danni nelle aree sismiche verrà affidato al rettore del Politecnico di Milano Giovanni Azzone che lo definisce «un progetto per far sì che in futuro le ricostruzioni seguano criteri anti sismici. Creeremo un dipartimento che lavorerà a stretto contatto con la presidenza del consiglio perché siamo convinti che di questi temi non ci si possa occupare in modo episodico, ma bisogna farlo quotidianamente».